Il Rivoluzionario dell’Arte

Pagine: 104
Dimensioni Volume (cm): 17 x 24
ISBN: 979-12-80730-22-0

10,00 

La storia e l’eredità di Joseph Beuys (1921-2021)

Joseph Beuys, grandissimo artista del secondo Novecento, con le sue opere e le sue azioni ha modificato il modo di concepire l’arte tra gli anni settanta e ottanta del secolo scorso. Per
comprendere a pieno il suo pensiero bisogna però conoscerne la vita e tenere in considerazione il contesto in cui nasce e cresce, ovvero dapprima nella Germania della Seconda Guerra Mondiale e poi in quella della «Guerra Fredda», divisa tra Repubblica Federale tedesca e Repubblica Democratica tedesca.

Beuys vive appieno anche il Sessantotto e le sommosse dei movimenti studenteschi. Un contesto storico vario ed eterogeneo, dunque, non di certo semplice da assimilare e da mettere a fuoco. Per trarre le giuste conclusioni sull’artista, a questo ampio contesto storico vanno aggiunti il mondo interiore di Beuys, la sua personalità, la grande passione per la natura e per la scienza, in particolare per la botanica e per la zoologia, la sua predisposizione a ribellarsi alle regole e ricercare una personale forma di libertà, l’interesse a indagare la dimensione più spirituale e antropologica dell’uomo, il suo incontro con Lucio Amelio nel 1971.

Tra i due nacque una grande amicizia che durò fino alla morte di Beuys, in occasione della quale Amelio dichiarò: «Ho perso un amico ed un grande maestro».